Sagre lucane vs sagre toscane

Durante queste vacanze sono tornato per alcuni giorni in Basilicata ed ho partecipato a due sagre svoltesi in paesi vicini.

Si sa che spesso, durante le vacanze, spesso ci si lascia andare a meditazioni profonde di ogni genere, e in effetti io ho prodotto alcune notevoli considerazioni sulla differenza tra le sagre lucane e quelle toscane che voglio condividere con Genzano e il mondo intero.

Venerdì 17 agosto sono stato alla Sagra dei prodotti tipici di Acerenza e sabato 18 agosto sono stato alla Sagra della pasta fresca di Oppido Lucano, quest’ultima per la nostra comitiva genzanese è ormai una tappa fissa, ci andiamo tutti gli anni si mangia davvero bene e a prezzi contenuti.

Le modalità con cui si svolgono queste sagre lucane sono simili tra di loro, ma ho notato che sono diverse da quelle con cui si svolgono quelle toscane.

Le sagre lucane sono distribuite

Le sagre di Oppido e quella di Acerenza presentano degli stand sparsi per tutto il centro storico, quando si arriva c’è un banchetto per l’accoglienza nel quale sono distribuiti dei volantini con una mappa del centro storico su cui sono evidenziate le dislocazioni degli stand e l’indicazione dei prodotti offerti da ciascuno di essi. In questo modo l’avventore può passeggiare per il paese, visitarlo e fermarsi agli stand per gustare i piatti che preferisce o, meglio ancora, provarne di nuovi.

Quindi in tutto il centro storico si passeggia, si mangia e nelle piazzette ci sono dei palchetti con musica dal vivo o piste per ballare.

Oltre agli stand gastronomici, ci sono anche dei banchetti in cui si vendono prodotti locali o libri scritti da autori del luogo.

Le sagre toscane sono centralizzate

Spesso con gli amici pisani si va alle sagre che si svolgono a Cascine di Buti (un paese che organizza sagre 265 giorni l’anno).

All’arrivo c’è sempre un manifesto, un menu, con tutti i piatti che è possibile assaggiare. Si scelgono i piatti mentre si fa la coda per arrivare alle casse (alcune volte si compila un foglietto che viene consegnato all’arrivo che elenca tutti i piatti con delle crocette e con dei numeri che indicano le quantità volute) e una volta effettuato l’ordine si va con la ricevuta nello spazio riservato alle tavolate dove lo si congegna a un addetto che poi porta tutte le cose che sono state acquistate.

A fianco all’area con le tavolate c’è un palco con il gruppo del giorno e lo spazio per ballare.

E’ anche vero che spesso ci sono delle Feste Medioevali che si svolgono con una modalità simile a quella delle sagre lucane, quindi in realtà non è una vera e propria esclusiva.

Conclusioni

Avere gli stand sparsi per il centro storico permette a chi partecipa di poter passeggiare e visitare il paese con calma e anche di evitare quella lunga e triste coda con cui comincia ogni sagra toscana. E’ vero però che dopo la coda, di solito, poi il posto seduti per cenare è assicurato, mentre negli stand distribuiti spesso non ci sono tavoli a sufficienza per tutti e bisogna arrangiarsi. Se si compra una frittella la si mangia senza problemi in piedi, ma se si prende un piatto di pasta con un bicchiere di vino, mangiare in piedi è più complicato.

Per quanto riguarda la bonta dei piatti, c’è da dire che sia quelli lucani che quelli toscani sono così buoni che alla fine ci si dimentica dei disagi.

Il prezzo però è molto differente, le sagre lucane, a parità di qualità e bontà del cibo, sono molto più economiche, quelle toscane, invece, sono più costose, in alcune ci sono gli stessi prezzi dei ristoranti.

Preferisco anche gli spazi per la musica sparsi qua e là, perché in quesot modo è possibile accontentare un po’ tutti e avere musica di ogni genere.

 

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6 years ago

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