Il sistema di credito sociale cinese

E’ proprio vero che alcune volte la realtà supera la fantasia. Qualche anno fa avevo visto una puntata di Black Mirror (III stagione), intitolata “Caduta libera”, che mi aveva un po’ turbato come spesso accade con le storie raccontate in questa serie. In questa puntata veniva mostrata una società in cui la reputazione delle persone era regolata da una app con cui era possibile giudicare le altre persone e valutare il loro operato. La protagonista era una ragazza che aveva la necessità di incrementare il proprio “punteggio” per poter aver uno sconto nell’acquisto della casa dei propri sogni e per far questo cercava in tutti i modi di incrementare il proprio punteggio strappando “like” e buoni voti ad amici, conoscenti, colleghi e sconosciuti.

Ieri ho scoperto, guardando una puntata di Codice (un programma in onda sulla Rai il giovedì sera e visibile su Rai Play), che, in alcune città della Cina, è iniziata la sperimentazione di un sistema di “Credito sociale” che mi ha fatto subito ricordato il film che mi aveva lasciato molto perplesso.

In pratica, a ogni cittadino viene assegnato un punteggio iniziale, dopodiché ogni sua azione contribuisce a incrementare o diminuire il punteggio in base al fatto che sia una azione “buona” o “cattiva”. Così, mentre passare con il rosso o mancare il pagamento di una bolletta portano a una decurtazione di punti, fare volontariato o rispettare tutte le norme stradali portano a un incremento di punti.

In base al proprio punteggio, ogni cittadino può accedere con più o meno facilitazioni all’assegnazione di un mutuo, può noleggiare una bici senza versare una cauzione se ritenuto “affidabile”, può accedere a delle scuole o vederne precluso l’accesso in modo automatico, può ambire ad alcune posizioni lavorative e può prenotare o meno voli ed alberghi cinesi e così via.

Un esempio che portato agli onori della cronaca sempre da Codice è quello del giornalista Liu Hu, al quale è stato proibito di acquistare biglietti aerei per aver scritto dei post molto critici verso ufficiali governativi.

All’assegnazione dei punti concorrono le informazioni provenienti dagli uffici pubblici, ma anche quelle provenienti da tutte le telecamere distribuite per le città e collegati a sistemi di intelligenza artificiale, il cui compito è quello di individuare tutti i comportamenti sbagliati dei cittadini e di valutare il loro operato.

Inutile dire che le problematiche relative alla privacy sono del tutto messe da parte e che con le normative attuali, per fortuna, in Europa non sarebbe possibile attivare un sistema del genere che sarebbe del tutto illegale.

In effetti, mentre in Europa ci confrontiamo ogni giorno con il GDPR e mille altre normative che tutelano la privacy dei cittadini, in Cina tutte queste norme non esistono e la vita dei cittadini e sempre più sotto l’occhio di una sorta di Grande Fratello che controlla e valuta tutti in modo capillare.

Il governo cinese ha concepito questo strumento come un importante mezzo per regolamentare l’economia (infatti in un secondo momento riguarderà anche le aziende oltre che delle singole persone), sia come uno strumento per indirizzare il comportamento e le azioni dei propri cittadini.

Ma cosa succederebbe se fosse considerato in modo negativo il partecipare a una manifestazione di protesta? Cosa succederebbe se nella valutazione fossero incluse cose come il tipo o la fonte degli articoli letti su Internet o le opinioni espresse nei forum? Cosa succederebbe se questo punteggio fosse reso pubblico? Oppure se fosse utilizzato durante un colloquio lavorativo?

Tutte le persone “non allineate” e “scomode” per il regime sarebbero emarginate e penalizzate  in modo così grave da obbligare tutti a uniformarsi al potere costituito.

Sarebbe uno strumento di controllo e condizionamento politico e sociale senza precedenti.

Per quanto mi riguarda, la considero una iniziativa preoccupante e pericolosa, nemmeno Orwell avrebbe potuto immaginare uno scenario così inquietante.

Le controindicazioni sono molto maggiori dei vantaggi e dei progressi che si potrebbero raggiungere.

Spero che i cinesi si ribellino al più presto a questa nefanda sperimentazione e che anche l’opinione pubblica si schieri contro di essa.

 

Fonti e riferimenti:

5 years ago

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