Di chi è la Palestina? Le origini della questione palestinese.

L’attacco di Hamas di sabato 7 ottobre 2023 ha riportato alla nostra attenzione la “questione Palestinese che le vicende degli ultimi anni (l’epidemia di Covid e la guerra in Ucraina, per dirne alcune) avevano fatto passare in secondo piano. *

In Palestina, secondo una risoluzione Onu, dovrebbero esistere due stati indipendenti: lo stato Arabo e lo stato d’Israele, ma purtroppo così non è. Sia gli israeliani che i palestinesi si ritengono gli unici ad avere il diritto di vivere in quei territori, territori che tra l’altro sono perlopiù desertici e poco fertili. Ad aggravare la situazione ci sono le differenze culturali e religiose che rendono difficile ogni forma di mediazione e di compromesso. C’è, infine, la questione delle alleanze internazionali che hanno caricato il conflitto di significati che vanno ben oltre il semplice possesso dei territori. Infatti gli Stati Uniti e molti paesi occidentali sono schierati dalla parte degli israeliani mentre l’Iran, il Qatar, l’Egitto e molti paesi arabi dalla parte dei palestinesi. 

Alla luce di tutto ciò è lecito porsi le seguenti domande:

  • Chi dei due contendenti ha ragione?
  • Chi può rivendicare con diritto la proprietà di quei territori compresi tra il mar Mediterraneo, il fiume Giordano, il mar Morto, l’Egitto, le alture del Golan e il Libano ?
  • Chi è l’aggredito e chi è l’aggressore?

Non credo che si possa esprimere un’opinione senza conoscere la storia di quell’area geografica.

Qui di seguito una semplice sequenza di eventi e dati storici che riassumono i principali fatti storici. 

C’è da premettere che spesso quando si parla della storia degli ebrei si uniscono fatti storici basati su fonti credibili con fatti estrapolati dai testi sacri (primo tra tutti la Bibbia). Questi ultimi, essendo libri religiosi e non storici, non sono attendibili al cento per cento e i loro racconti spesso non sono supportati da evidenze archeologiche o da altre fonti storiche.

 

La storia della Palestina

  • 230 000 kya: Venere di Berekhat Ram. Nel 1981 sulle alture del Golan, nel nord della Palestina viene trovata una statuetta la cui realizzazione potrebbe essere attribuita a un Homo erectus.
  • 140 000 -120 000 kya: Nel sito di Nesher Ramla, tra Tel Aviv e Gerusalemme nel 2010  sono riportati alla luce dei fossili che testimoniano la presenza dell’Homo neanderthalensis.
  • 19.000 a.C. -12.000 a.C.: Cultura kebariana. Nella grotta di Kebara a nord di Cesarea gli archeologi trovano i di una cultura che fu chiamata kebariana. Erano nomadi, vivevano in gruppi di massimo 40-50 persone e seguivano il percorso delle prede. In inverno si stabilivano in grotte e in estate in ripari temporanei. Iniziarono a cacciare in modo responsabile per non depauperare il gregge e a selezionare le graminacee e le leguminose di cui si cibavano, acquisendo conoscenze che risulteranno utili nelle future attività di allevamento ed agricoltura.
  • 12.500 a.C. – 10.200 a.C.: Natufiani.  Nel corso degli anni in tutta la Palestina sono stati trovati dei reperti che testimoniano l’esistenza della cultura natufiana. Questi uomini vivano in insediamenti stabili di un centinaio di persone, scelsero di fermarsi là poiché all’epoca il territorio era pieno di risorse ed aveva un clima favorevole. Erano dediti alla caccia, alla pesca e alla raccolta di cereali selvatici. Potrebbero essere stati tra i primi a dedicarsi o perlomeno a cimentarsi nella coltivazione di cereali.
  • ~9000 a.C.: Alcuni scavi archeologici fanno risalire a quest’epoca i primi insediamenti stabili nella città di Gerico (attuale Cisgiordania). Questa datazione lo renderebbe uno dei primi, se non il primo, sito permanetemente abitato della Terra. Prima di allora gli uomini che oggi chiamiamo cacciatori-raccoglitori erano essenzialmente nomadi e non vivevano in città e nazioni. Questo significa che quell’area geografica è sempre stata abitata, anche prima che nascesse qualsiasi forma di cultura e di religione.
  • Terra di Canaan: I cananei era una popolazione semitica che, prima dell’arrivo delle tribù degli ebrei, abitavano Libano, Palestina e parti di Siria e Giordania. Erano popolazioni che erano dedite alla pesca, alla pastorizia e all’agricoltura. Alcune tribù erano nomadi mentre altre erano stanziali. Queste popolazioni non raggiunsero mai l’unità e l’indipendenza politica.
  • ~1200 a.C.: I Filistei, un popolo che molto probabilmente proveniva da Creta (da alcuni identificato con il popolo dei Peleset) , migra nella regione storica della Palestina (Philistia). Oggi sembra assodato che l’origine etnica di questa popolazione fosse differente da quella degli ebrei.
  • ~1200 a.C. – 333 a.C.: E’ il periodo di massima espansione delle città-stato dei Fenici che erano distribuite nei territori dell’attuale Libano , della Siria meridionale e del nord Israele. In realtà l’esistenza di alcune città come Tiro e Biblo è testimoniata già nel III millennio. Si pensa che questa popolazione provenisse dal Golfo Persico.
  • ~1200 a.C. – 1000 a.C.: Ci sono testimonianze (es. stele di Merneptah [11]) della presenza in Palestina un insieme di tribù semi nomadi che condividevano lingua, tradizioni e religione monoteistica [10]. Questo popolo molto probabilmente proveniva dalla Mesopotamia e può essere considerato il primo popolo ebraico.
  • ~1030 a.C.: E’ probabile che le tribù di ebrei si siano riunite in un unico regno chiamato Regno Unito di Israele, secondo la tradizione biblica i primi tre re furono: Saul, Davide e Salomone. L’esistenza di questo regno non sembra essere confermata da fonti certe [7].
  • ~933 a.C.: Alla morte del re Salomone il regno Unito di Israele viene diviso in due regni: il Regno di Israele, con capitale Samaria, a nord e il Regno di Giuda, con capitale Gerusalemme, a sud. Questa informazione è confermata da iscrizioni assire (l’impero assiro durò dal 911 al 609 a.C. ) [10].
  • 722 a.C.: Gli assiri conquistano il Regno di Israele e deportano la popolazione in Mesopotamia. Il regno di Giuda, essendo alleato degli assiri, si salva dalla sanguinosa conquista.
  • 587 a.C.: I babilonesi si ribellano agli assiri, li sconfiggono, conquistano i loro territori e, sotto il regno di Nabucodonosor II, distruggono Gerusalemme dopo averla assediata per anni (regno di Giuda, alleato degli assiri) e radono al suolo il Tempio (“Primo tempio“). Gli ebrei sono deportati a Babilonia come schiavi. Inizia il periodo della “cattività babilonese” degli ebrei.
  • 538 a.C.: I persiani sconfiggono i babilonesi, il re Ciro conquista Babilonia e permette ai Giudei di tornare nel paese di origine e di ricostruire il loro Tempio (“Secondo tempio“, 515 a.C.). Non tutti gli ebrei tornano in Palestina, molti rimangono a Babilonia e danno origine alla “diaspora degli ebrei“, ossia alla loro dispersione in tutto il mondo.
  • 332 a.C.: Alessandro Magno sconfigge i persiani nella battaglia di Isso nel 333 a.C. e nel 332 assedia e conquista la città di Tiro nell’attuale Libano. Tutta la regione entra a far parte dell’impero macedone.
  • 323 a.C. – 167 a.C.: Dopo la morte di Alessandro Magno il suo regno viene diviso in 4 parti (guerre dei diadochi) e la Palestina diventa un territorio conteso tra il regno dei tolomei d’Egitto cui era stata assegnata dalla spartizione iniziale e quello dei seleucidi che la conquistarono in un secondo momento.
  • 167 a.C.: Durante la loro dominazione i seleucidi, attuarono una campagna di persecuzione religiosa nei confronti degli ebrei che alla fine si ribellano guidati da Giuda Maccabeo (membro della famiglia aristocratica degli Asmonei). Egli dà il nome a tutto il movimento di rivolta: i Maccabei. I seleucidi sono gradualmente allontanati per questo Israele raggiunge una certa autonomia politica solo nel 140 a.C.. 
  • 140-63 a.C.: L’indipendenza del regno di Giudea o regno asmoneo dura circa 80 anni, ma sono anni caratterizzati da lotte interne furiose per il potere che portano alla nascita delle fazioni religiose di cui si parla anche nei vangeli: Farisei, Sadducei ed Esseni.
  • 63 a.C.: I romani, guidati dal console Gneo Pompeo Magno, nell’ambito della terza Guerrra Mitridatica, conquistano Gerusalemmee. La Palestina diventa una provincia imperiale romana. I romani, come era loro abitudine,  permettono durante la loro occupazione ad uno o più re locali di amministrare la regione purché versino a Roma le tasse dovute.
  • 37 a.C. – 4 a.C.: Regno di Erode il grande (detto anche Erode il sanguinario), il regno formalmente è indipendente, ma di fatto è sotto l’influenza romana. Erode, pur non essendo ebreo, avvia la ristrutturazione e l’ampiamento del tempio di Gerusalemme (sempre il “Secondo Tempio” che fu terminato nel 64 d.C.). In questo periodo nascono dei gruppi di opposizione violenta al regime tra i quali gli Zeloti e i Sicari.
  • 4 a.C. – 395 a.C.: Dopo la morte di Erode il suo regno viene diviso in varie parti, alcune governate dai suoi figli altre sotto il diretto governo dei romani. In questo periodo l’opposizione al governo romano è continua e violenta. Ci sono molte rivolte, le più importanti sono ricordate come le tre Guerre Giudaiche: la prima tra il 66 e il 70 d.C., la seconda tra il 115 e il 117 d.C. e la terza tra il 132 e il 135 d.C.. Dopo le rivolte del 70 e del 135 gli ebrei sono espulsi dallo Stato di Giudea o sono venduti come schiavi (la “Grande diaspora”).
  • 70 d.C.: Il generale Tito, figlio dell’allora imperatore Vespasiano, riconquista Gerusalemme e distrugge il Tempio (“Secondo Tempio“). Da allora il Tempio non è stato più ricostruito, sono rimaste delle rovine e il cosiddetto Muro del Pianto.
  • 325 d.C.: L’imperatore Costantino ordina la costruzione della Basilica del Santo Sepolcro sul luogo che si riteneva si fosse trovata la tomba di Gesù. La costruzione termina nel 335
  • 395 – 634: Nel 395  muore l’imperatore Teodosio che aveva stabilito che l’impero andasse per metà al figlio Arcadio (l’oriente) e metà al figlio Onorio (l’occidente). La Palestina così entra a far parte dell’Impero Romano d’Oriente (Impero Bizantino) fino alla conquista dei califfi arabi.
  • ~610: Maometto (570-632) inizia la sua predicazione.
  • 622: Egira di Maometto alla Mecca.
  • 634 – 1299: La Palestina vien conquistata conquistata dal califfo arabo Omar ibn al-Khaṭṭāb. I califfatti che si susseguirono sono: Califfato omayyade, Califfato abbaside e Sultanato mammelucco.
  • 687 – 691: Costruzione della Moschea della Roccia nella Spianata delle Moschee o Monte del Tempio.
  • 1099: La Prima Crociata termina con la conquista di Gerusalemme da parte della spedizione cristiana. Dopo oltre un mese di assedio i crociati antrano nella città e massacrano i musulmani e gli ebrei che ci vivono. Nel corso della storia si contano almeno nove crociate anche se alcune di esse non furono svolte nella Terra Santa.
  • 1099-1291: Regno di Gerusalemme.
  • 1187: Il Saladino riconquista Gerusalemme. La conquista avviene in modo molto meno cruento rispetto a quanto avevano fatto i cristiani nel 1099. Dopo lunghe trattative, molti dei cittadini possono abbandonare la città pagando un riscatto senza essere uccisi o resi schiavi.
  • 1260, 1271, 1299, 1300: In questi anni ci sono delle incursioni Mongole che portano perfino all’occupazione di alcune città della Palestina e arrivano fino a Gaza.
  • 1512-1917: Sotto il regno del sultano Selim I la Palestina entra a far parte dell’Impero Ottomanno (1299-1922) fino alla fine della Prima guerra mondiale [23]. 
  • 1897: Theodor Herzl e Max Nordau fondano il movimento sionista che si prefigge di promuovere la creazione di uno stato libero e indipendente di Israele in Plaestina.
  • 1881-1891: In questo quarantennio gli ebrei che vivono nella cosiddetta “zona di resistenza” in Russia sono vittima dei pogrom, ossia sommosse popolari e persecuzioni ingiustificate e pretestuose nei loro confronti. Nel corso della storia gli ebrei sono spesso stati vittime di pogrom in tutto il mondo.
  • 1917: L’impero ottomanno esce sconfitto dalla Prima guerra mondiale e la Palestina diventa un protettorato della Gran Bretagna. La dichiarazione Balfour  è un documento in cui il primo ministro inglese afferma di voler favorire la nascita di “una dimora nazionale per il popolo ebraico” in Palestina. Allo stesso tempo gli inglesi avevano promesso alla popolazione già presente in Palestina che gli sarebbe stata concessa l’autodeterminazione.
  • 1922: La popolazione ebrea in Palestina è di circa 84.000 persone contro i 590.000 arabi musulmani e i 71.000 arabi cristiani.
  • 1929: Il progessivo aumento degli ebrei in Palestina inizia a preoccupare i palestinesi e porta alla nascita di un nazionalismo arabo-palestinese che sfocia in una rivolta araba con scontri violenti che portano  alla morte di 133 ebrei e 116 palestinesi.
  • 1933-1945: Shoah [20].
  • 1945: Nasce la Lega degli stati arabi, una organizzazione internazionale politica di stati del Nordafrica e della penisola araba (Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Iraq, Libano, Siria e Yemen).
  • 1936-1939: Altra rivolta, gli arabi protestano contro la politica britannica che favorisce la migrazione degli ebrei e chiedono l’indipendenza.
  • 1947: Dopo la Seconda guerra mondiale, gli inglesi rinunciano al loro mandato e affidano la regione all’ONU che con la risoluzione 181 promuove la nascita di uno stato ebraico sul 56% del territorio e di uno stato arabo in quello restante, nonostante il numero dei palestinesi al momento sia molto maggiore di quello degli ebrei. Per Gerusalemme è previsto uno speciale regime internazionale. Gli ebrei accettano la risoluzione, gli arabi no.
  • 14 maggio 1948: Il presidente del consiglio nazionale ebraico Ben Gurion proclama la fondazione dello Stato di Israele.
  • 1948-1949: Truppe degli eserciti di Egitto, Transgiordania, Siria, Libano e Iraq vanno in soccorso degli arabi di Palestina e attaccano Israele. Israele respinge gli attacchi e costringe tutti all’armistizio. Alla fine del conflitto Israele possiede il 78% della Palestina. I territori restanti non rimangono ai palestinesi, ma la striscia di Gaza viene occupata dagli egiziani e la Cisgiordania dalla Giordania. Oltre 700 mila palestinesi sono  cacciati o fuggono  dalle loro terre. Questa immane catastrofe fu in seguito chiamata Nakba dagli arabi ed è da loro celebrata ogni anno il 15 maggio. Lo stesso giorno gli ebrei festeggiano la loro indipendenza.
  • 1948: Risoluzione dell’ONU n.194.
  • 1959: Nasce di Al Fath: una organizzazione paramilitare palestinese, il suo scopo è la lotta armata contro lo Stato di Israele, nel 1967 entra a far parte dell’OLP.
  • 1964: Nasce l’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), il suo scopo è la liberazione della Palestina attraverso la lotta armata.
  • 1967: Guerra dei sei giorni. Guerra combattatuta tra Israele e Egitto, Siria e Giordania (con il supporto di truppe di Iraq, Arabia Saudita e Libano). La guerra dura dal 5 giugno al 10 giugno. Gli eserciti arabi sono sconfitti e Israele occupa la Striscia di Gaza, la Cisgiordania, il Sinai, Gerusalemme Est e le Alture del Golan.
  • 1967: Risoluzione dell’ONU n. 242.
  • 1973: Guerra del Kippur.
  • 1973: Risoluzione dell’ONU n. 338.
  • 1978: Accordi di Camp David. Sotto la pressione del presidente americano Jimmy Carter, il presidente egiziano Anwar al-Sadat e il Primo Ministro israeliano Menachem Begin firmano degli accordi che porteranno al trattato di pace israelo-egiziano del 1979 e al ritiro delle truppe israeliane dal Sinai.
  • 1987-1993: Prima Intifada. E’ una sollevazione di massa contro l’occupazione di Israele che riguarda Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est. Nel 1987 viene fondata Hamas (Movimento Islamico di Reistenza) un’organizzazione politica e paramilitare palestinese, islamista, sunnita e fondamentalista che promuove la jihad (guerra santa) contro Israele e aspira alla cancellazione dello Stato di Israele e alla realizzazione di uno Stato Islamico.
  • 1988: Arafat dichiara la Palestina come stato indipendente e assume il titolo di Presidente della Palestina.
  • 1993: Yitzhak Rabi e Yasser Arafat (presidentente dell’OLP) firmano gli accordi di Oslo che prevedono la nascita dell’ANP (Autorità Nazionale della Palestina) che dovrebbe governare, in modo limitato, la Cisgiordania e la Striscia di Gaza. L’OLP  riconosce politicamente lo Stato di Israele. 
  • 2000: Vertice di Camp David. Vertice tenuto tra il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, il presidente dell’OLP Yasser Arafat e il primo ministro israeliano Ehud Barak. Durante questo vertice Ehud Barak, in seguito alle pressioni del presidente Bill Clinton, offrre a Yasser Arafat uno Stato palestinese che comprende la Cisgiordania e la Striscia di Gaza con capitale Gerusalemme Est, il ritorno di un limitato numero di profughi ed un indennizzo per gli altri. Con una mossa estremamente criticata, Arafāt rifiutal’offerta di Barak senza peraltro presentare delle controproposte. Probabilmente la scelta di Arafat è dettata dal tentativo di frenare la crescente diffusione e il successo di Hamas.
  • 2000: Seconda Intifada. Rivolta araba contro l’occupazione israeliana partita da Gerusalemme e diffusasi poi in tutta la Palestina.
  • 2006: Hamas vince le elezioni legislative.
  • 2007: Guerra civile nella striscia di Gaza tra Hamas e al-Fath.
  • 7 ottobre 2023: Attacco di Hamas ad Israele e reazione di Israele con bombardamenti sulla Striscia di Gaza.

 

 

Note

* Va chiarito che in realtà Hamas è un gruppo terroristico che persegue la Jihad islamica e ha come scopo l’annientamento dello Stato di Israele e la creazione di uno stato islamico. E’ sbagliato pensare che Hamas lotti per i diritti dei palestinesi.

 

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Fonti e riferimenti:

 

 

 

12 mesi ago

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